Quando visitare l’apiario?

Sembrerebbe una domanda stupida con una risposta altrettanto scontata, ma a volte non siamo così fortunati da poter scegliere, soprattutto nei periodi di forte lavoro e di controlli più frequenti.
Di norma, tuttavia, la visita in apiario, specie se bisogna aprire le arnie, va fatta in una giornata di sole, con vento possibilmente assente, per disturbare ed infastidire il meno possibile le api, poiché esse lavorano costantemente per mantenere una temperatura costante, all’interno della loro arnia, vicina ai 35 gradi e quindi un’apertura con una temperatura fredda, co vento o pioggia causerebbe un repentino sbalzo termico, che di sicuro non le renderebbe felici.

Come visitare l’apiario?

Anche questa domanda sembrerebbe avere una risposta scontata, ma arrivare in apiario con la giusta attrezzatura e con le giuste precauzioni vi faciliterà di molto il lavoro e vi risparmierà tante seccature, a volte anche dolorose, che nei casi più gravi possono portare ad uno shock anafilattico. Meglio prevenire…

Materiale essenziale per l’apicoltore

  • Maschera
    Serve a proteggere il viso e può essere in tulle nero o meglio di rete metallica.
  • Guanti
    Generalmente in pelle, con copri braccio dotato di elastico terminale che serve ad impedire che le api possano penetrare all’interno.
  • Affumicatore
    Cilindro metallico dotato di due fori in cui avviene la combustione di juta, cartone, legno essiccato. Uno dei due fori presenta un beccuccio che emette fumo e rende più mansuete le api.
  • Leva
    Ha più funzioni: aprire l’arnia tramite il distacco e il sollevamento del coprifavo, eliminare i collegamenti di cera tra un telaio e l’altro, i cosiddetti “ponti”, alzare i telai ed eliminare gli eccessi di cera e gli accumuli di propoli. Ne esistono di varie misure e forme.

Ispezione dell’arnia

Prima di procedere, volevo precisare che le nostre arnie sono tutte Dadant Blatt a 10 telaini, di cui 9 con fogli cerei e 1 diaframma, posizionato come ultimo telaino.
La funzione del diaframma, essendo di norma poco frequentato dalle api, è quella di poter essere estratto facilmente come primo telaino senza in questo modo schiacciare le api, facilitando di molto le operazioni successive.

Fatta questa precisazione adesso vi spiego come approcciarsi ad un’arnia prima dell’ispezione.
Come prima cosa bisogna sempre avvicinarsi ad un’arnia da dietro, mai aprirla dal davanti, bisogna vedere quanto movimento di api ci sia sul davanti per rendersi subito conto se quella all’interno sia una famiglia forte, inoltre controllando le api che entrano ci si può accorgere, se trasportano polline, della presenza di una covata da nutrire, guardando infine il predellino (nel nostro caso, avendo arnie da nomadismo, c’è la presenza del portichetto) possiamo vedere se ci sono api morte, larve calcificate, tutte situazioni di allarme per la salute della famiglia.

Adesso passiamo finalmente all’apertura del coprifavo, bisogna azionare l’affumicatore per far entrare del fumo (non esagerate) per ammansire le api, che per istinto scenderanno nel nido. Togliete il coprifavo e poggiatelo in verticale prestando attenzione a non schiacciare le api.
Sollevate il diaframma e ponetelo accanto all’arnia, quindi passate al primo telaino, in cui dovrebbero sempre essere presenti delle scorte di miele per garantire alla famiglia la necessaria autosufficienza alimentare, lo controlliamo e lo spostiamo al posto dove era il diaframma e proseguiremo in sequenza con i telaini successivi, stando bene attenti a controllare la presenza di covata, soprattutto fresca (presenza di uova) sintomo di presenza certa della regina, evitando in questo modo di perdere tempo nella ricerca della regina, impresa ardua per i neofiti soprattutto se la famiglia è forte e se si tratta di regina non marcata. Controllate infine la presenza di celle reali, poiché soprattutto in primavera c’è rischio di sciamatura, ma questo lo spiegheremo meglio in un altro articolo. Una volta completata l’ispezione di tutti i telaini, riponiamo il diaframma nell’ultimo spazio vuoto e richiudiamo, soffiando del fumo per evitare di schiacciare le api. Passate alle arnie successive e una volta finito annotate su di un quaderno tutto quello che di utile avete rilevato o eventuali interventi da effettuare (nutrizione in caso di poche scorte, sostituzione favi vecchi, etc.) e fate buon ritorno a casa, cercando di non dimenticarvi niente.

Se vi pungono niente urli, mantenete la calma, non sarà sicuramente l’ultimo. Richiudete velocemente il tutto, vi allontanate un attimo, estraete il pungiglione e proseguite 😉

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