In primavera inoltrata e in estate, quando le fioriture sono al loro massimo e le api hanno abbondanza di nettare e quindi di cibo , noi apicoltori posiamo dei melari sopra al loro nido, cassette con telaini di cera che ci servono per raccogliere il miele che le api producono in eccedenza rispetto al loro fabbisogno, non togliamo invece alle api quello necessario per il sostentamento della famiglia.

Quando i melari sono riempiti di miele dalle api, e opercolati, ossia sigillati con uno strato di cera, ciò significa che il miele è maturo e pronto per essere estratto.  E’ a questo punto che dopo averli liberati dalle api i melari possono essere portati in laboratorio per procedere all’estrazione del miele.

  • Disopercolatura dei melari

Una volta in laboratorio i melari devono essere disopercolati ovvero deve essere tolta tutta la cera che chiude le cellette. Questa operazione si svolge sul banco disopercolatore con l’ausilio di coltello e forchetta da melario. In questo modo il telaino è pronto per essere inserito nello smielatore e si recupera la cera da opercoli che è la più pura e sarà reimpiegata nella fusione di nuovi fogli cerei.

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  • Smielatura e filtrazione

Quando i telaini sono stati disopercolati lo smielatore è pronto per il suo primo giro di smielatura. Questa macchina ruotando ad una velocità sostenuta permette al miele di fuoriuscire dalle cellette. Una volta raccolto, il miele viene travasato nel maturatore attraverso alcuni filtri meccanici composti da un colino in acciaio inox e da una retina a maglia fine. La filtratura è un’operazione necessaria per eliminare eventuali pezzi di cera, polline e altri corpi estranei.

  • Maturazione e decantazione

Dopo essere stato trasferito nel maturatore il miele riposa per una o massimo due settimane. La decantazione è invece la fase in cui il miele “matura”. Stoccato in recipienti di acciaio inox grazie ad un processo fisico naturale, il miele tende a purificarsi, e tutte le piccole particelle ancora presenti salgono a galla insieme all’aria che il miele aveva incorporato durante le precedenti manipolazioni. I residui più pesanti (polline, cera, ecc) invece si depositano sul fondo. Dopo questa fase il miele è pronto per l’invasettamento.

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