L’uso delle arnie razionali ci permette di creare nuovi sciami, evitando la sciamatura. Ci sono diversi metodi che si basano principalmente sul fatto che è possibile prelevare dei telaini da un’arnie ed inserirli in un’altra. Ad esempio, appena comincia il periodo della sciamatura e le api accennano la costruzione delle prime celle reali, procediamo a spostare 3 telaini di covata in una nuova arnia insieme a delle api e, soprattutto, alla regina. Inoltre aggiungeremo 2 telaini di scorte presi da altre arnie (stavolta senza api sui telaini). Le api nella nuova arnia, insieme alla vecchia regina, cominceranno a lavorare per rinforzare la famiglia.
Nella vecchia arnia le api finiranno di costruire le celle reali e rimedieranno presto alla loro orfanità con una nuova regina. E’ scontato che queste operazioni non vanno a buon fine nel 100% dei casi. E’ quindi buona norma verificare che tutto proceda correttamente e che, ad esempio, nello spostare i telaini non abbiamo ucciso la regina, o che nella vecchia arnia le celle reali portino realmente alla nascita della nuova regina.
Inoltre è opportuno valutare la convenienza di sacrificare una famiglia forte per formarne due: infatti perderemo parte del raccolto di miele (le api saranno impegnate a ripopolare la famiglia anziché nella raccolta).
Vantaggi e svantaggi della formazione di nuclei
I vantaggi…
I vantaggi che derivano dal creare nuovi sciami sono molti, tra di essi si possono ricordare:
- Contenimento della sciamatura naturale. La formazione dei nuovi nuclei viene eseguita prelevando favi con covata e api dagli alveari che si preparano alla sciamatura. Tale pratica diminuisce la forza della colonia e inibisce momentaneamente l’allevamento di celle reali; nel breve periodo l’istinto di sciamare viene limitato.
- Selezione positiva “involontaria”. I nuclei, formati partendo dagli alveari più vigorosi e sani, vengono selezionati “involontariamente” per alcuni caratteri ereditari quali la resistenza alle patologie, la produttività, la produzione di covata e la popolosità.
- Riduzione dei tempi di lavoro. La diminuzione del numero di favi con covata e di api negli alveari utilizzati per la moltiplicazione, consente di ridurre i tempi di lavoro necessari per i successivi controlli della sciamatura.
- Formazione di nuclei di sostegno. I nuovi nuclei possono essere utilizzati per rinforzare gli alveari diventati deboli a causa di diversi fattori; tra questi, si ricordano la prolungata orfanità e la morte improvvisa (spesso per avvelenamento) di api bottinatrici.
- Diminuizione dell’infestazione di varroa nella colonia madre. E’ noto che la varroa per riprodursi necessita di covata di fuco e di ape opeaia. Asportando favi di covata si riduce così il numero di varroe presenti.
- Rinnovo del patrimonio apistico. La formazione di nuclei permette il rinnovo annuale delle colonie e delle regine nella propria azienda.
Gli svantaggi…
Per contro bisogna ricordare che creare nuovi sciami è pur sempre “artificiale” e può portare ad alcuni inconvenienti quali:
• Vitalità inferiore. Nei nuclei la vitalità e la produttività risultano inizialmente essere inferiori rispetto a quelle degli sciami naturali.
• Perdita di api bottinatrici. I nuclei vanno spostati almeno a 3 km dal luogo della loro formazione al fine di evitare che le api facciano ritorno nelle colonie da cui sono state prelevate. L’allontamento si rende necessario per evitare spopolamenti di api che comprometterebbero la riuscita della tecnica adottata.
Regole per la formazione di nuovi nuclei
Per creare nuovi sciami occorre rispettare alcune semplici regole:
a) La realizzazione di nuove colonie deve avvenire successivamente alla comparsa di fuchi, alla formazione di api regine e di celle reali.
b) Le famiglie destinate alla formazione di nuclei devono essere seguite accuratamente durante l’autunno precedente e durante la primavera. Per poter essere vigorose esse non devono mai avere carenze alimentari.
c) I favi da utilizzare per la formazione di nuclei possono provenire anche da più colonie, senza che si verifichino problemi di convivenza.
d) I nuclei formati durante il periodo di sciamatura naturale, se dotati di cella reale, devono possedere al massimo tre favi. Se il numero di favi è maggiore, c’è il rischio che le api sciamino seguendo la regina nel volo di orientamento o di fecondazione.
e) I nuclei realizzati dopo il periodo di sciamatura, quando cioè le colonie non allevano naturalmente celle reali, devono essere forniti di regina fecondata o di cella reale, formate artificialmente in azienda, ed essere composti da un minimo di quattro favi. Essi devono essere seguiti con molta cura, somministrando tempestivamente alimento, se necessario.
Verifica dell’avvenuta fecondazione della regina
I nuclei così formati vengono trasportati nella nuova postazione, ad almeno tre chilometri dal luogo della loro formazione. Dopo una settimana si effettua una rapida visita di verifica per controllare se è avvenuto lo sfarfallamento della regina. Trascorsi 8-10 giorni si procede ad un’ulteriore visita per verificare se è iniziata l’ovideposizione.
L’assenza di uova è sintomo di quasi certa orfanità della colonia. In tal caso converrà inserire un favo con uova per consentire alle api l’eventuale costruzione di celle reali e l’allevamento di regine. Le visite di controllo devono essere eseguite nelle prime ore della mattina o nel tardo pomeriggio. In particolare se esse vengono effettuate negli altri momenti della giornata, le regine ancora vergini potrebbero prendere il volo durante l’esame dei favi e quindi avere difficoltà di rientro, qualora non abbiano ancora effettuato il volo di orientamento. A fecondazione avvenuta, l’ape regina è bene che sia marcata con il colore previsto per l’anno.
Conclusioni
I nuclei devono essere adeguatamente seguiti ed eventualmente aiutati sia somministrando alimento di sostegno sia inserendo favi con covata ma liberi da api adulte e favi già costruiti. Le cellette di quest’ultimi sono vuote e quindi subito utilizzabili dalla regina per la deposizione delle uova. I nuclei giungono al loro pieno sviluppo quando sono costituiti da 5 favi con covata e con riserve e sono completamente coperti da api adulte. Possono essere utilizzati non solo per gli scopi già citati ma anche per produrre miele, sovrapponendo i melari di dimensioni opportune